Con Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals. Titolo originale The Book of Eli. Thriller, durata 117 min. – USA 2010.
http://thebookofeli.warnerbros.com/
In un futuro non troppo lontano, circa 30 anni dopo l’ultima guerra, un uomo attraversa in solitudine la terra desolata che un tempo era l’America. Intorno a lui città abbandonate, autostrade interrotte, campi inariditi – i segni di una catastrofica distruzione. Non c’è civiltà, né legge. Le strade sono in mano a bande che ucciderebbero un uomo pur di togliergli le scarpe, o per un po’ d’acqua…ma anche senza motivo. Ma non possono far nulla contro questo viaggiatore. Guerriero non per scelta ma per necessità, Eli (Denzel Washington) cerca solo la pace, ma se viene sfidato elimina gli avversari prima ancora che si accorgano dell’errore fatale che hanno commesso. Non è la propria vita che difende così ferocemente, ma la speranza per il futuro; una speranza che porta con sé e protegge da 30 anni ed è determinato a realizzare. Spinto da questo impegno e guidato dalla fede in qualcosa più grande di lui, Eli fa quello che deve per sopravvivere – e va avanti. Solo un altro uomo in quel mondo in rovina comprende il potere che Eli detiene, ed è deciso a impadronirsene: Carnegie (Gary Oldman), il despota di una precaria città di ladri e killer. Ma la figlia adottiva di Carnegie, Solara (Mila Kunis) è affascinata da Eli per un altro motivo, la visione di qualcosa che può esistere oltre i confini del territorio dominato dal patrigno. Ma nessuno dei due riuscirà a distoglierlo dal suo impegno…
Non è un film facile Codice: Genesi (titolo banalizzante e troppo rivelatore al contempo rispetto all’originario The Book of Eli. Non è facile da definire e non sarà facile neppure per lo spettatore predisposto al genere ‘post-catastrofe’ così come si è venuto declinando negli ultimi anni. Perché qui la commistione è forte. A partire dalla scelta cromatica che permea tutta la vicenda e che si rivela particolarmente insolita. In cui si inserisce immediatamente la figura del cavaliere solitario (anche se procede a piedi) che ha dalla sua la forza di un sapere ormai perduto e che il Male (un Gary Oldman ormai specializzato in ruoli non precisamente conviviali) vuole ottenere per sé. Eli conosce la Parola ma sa usare le armi per difenderla e difendersi procedendo verso un finale in cui, di tappa in tappa, si procede verso uno sguardo sempre più interiore.Codice Genesi non è un film facile anche perché adotta stili narrativi diversi. Alla scene di azione si succedono in più di un’occasione dialoghi corposi quasi si volesse prestare attenzione a un pubblico molto diversificato. C’è poi un versante citazionista che potrà dare fastidio ad alcuni e invece sollecitare la memoria cinefila di altri. Partendo da Interceptor per arrivare a Fahrenheit 451 innumerevoli sono le citazioni (od omaggi se preferite) che costellano il film. Che i fratelli Hughes (lontani dal grande schermo dal 2001 con From Hell) costruiscono tutto intorno a quello che una parte dell’umanità ritiene essere Il Libro di cui la memoria non dovrà mai essere smarrita. Gli Hughes propongono in materia una curiosa occasione di riflessione.
Titolo originale Los Abrazos Rotos. Drammatico, durata 129 min. – Spagna 2009.Almodóvar riflette sul mistero del Cinema, della “visione” e della vita stessa. 4° film con Penélope Cruz (Carne Tremula, 1997; Tutto su mia madre, 1999; Volver, 2006)