Il concerto – di Radu Mihaileanu, 2009

Il concerto (Le concert) è un film del 2009 del regista romenofrancese Radu Mihăileanu. Ambientato fra Mosca e Parigi, il film è girato in russo e francese. Nel 2010 ha vinto i Premi César per la migliore musica da film e per il miglior sonoro.

Trama: All’epoca di Brežnev, Andreï Filipov è il più grande direttore d’orchestra dell’Unione Sovietica e dirige la celebre Orchestra del Teatro Bol’šoj, ma viene licenziato all’apice della gloria, e interrotto nel mezzo di un concerto, quando si rifiuta di separarsi dai suoi musicisti ebrei, tra cui il suo migliore amico Sacha.

Trent’anni dopo lavora ancora al Bol’šoj, ma come uomo delle pulizie. Una sera Andreï si trattiene fino a tardi, per tirare a lustro l’ufficio del direttore, e trova casualmente un fax indirizzato alla direzione del Bol’šoj: è del Théâtre du Châtelet, che invita l’orchestra ufficiale a suonare a Parigi. All’improvviso, Andreï ha un’idea folle: riunire i suoi vecchi amici musicisti, che come lui vivono facendo umili lavori, e portarli a Parigi, spacciandoli per l’orchestra del Bol’šoj. È l’occasione tanto attesa da tutti di potersi finalmente prendere una rivalsa, e di terminare il Concerto per violino e orchestra di Čajkovskij che era stato interrotto trent’anni prima. (da wikipedia.it)

Nota sul regista:

Un regista rumeno, ma attivissimo in Francia, dove ha confezionato commedie acute e divertenti, grottesche e tragicomiche seguendo di quando in quando l’ironia e la cultura yiddish, il realismo storico e, più in generale, la positività interculturale. Melodrammatico dall’anima satirica, trasforma temi generali come il comunismo o l’antisemitismo in qualcosa di vivo in pellicole dal tocco personale, esplosive e polemiche a livello emotivo e brillante. Limpido e delicato, il suo cinema cerca di abbattere i difficili muri dei pregiudizi, della lotta di classe e delle antiche diatribe storiche.

L’aiuto regista di Marco Ferreri
Figlio di un giornalista comunista di religione ebraica, si trasferisce in Francia nel 1980, scappando così dalla dittatura rumena di Ceausescu e iscrivendosi all’Istituto Cinematografico IDHEC. Dopo aver firmato il cortometraggio Les quatre saisons (1980), ha qualche esperienza come aiuto regista di John Glen in Agente 007 – Bersaglio mobile (1985) con Roger Moore, Christopher Walken e Grace Jones, ma viene notato dal grandissimo regista italiano Marco Ferreri che lo assume come suo assistente per film come I Love You (1986) e Come sono buoni i bianchi (1988), ma anche come sceneggiatore per il film tv Il banchetto di Platone (1989) con Irene Papas. Nel 1987, pubblica anche un poema nel libro “Une vague en mal de mer”. A seguire, lavora ancora come assistente regista per La scimmia impazzita (1989) e Un week-end su due (1990).

Il successo di Train de vie
Nel 1993, decide di dirigere il suo primo lungometraggio Tradire (1993), anche se il suo più grande capolavoro sarà Train de vie – Un treno per vivere (1998) con Agathe De La Fontaine, Lionel Abelanski e Marie José Nat, impegnati nella storia di un piccolo villaggio ebreo dell’Europa dell’Est che viene progressivamente invaso dai nazisti e che tentano di scappare dai campi di concentramento travestendosi da nazisti e da deportati, passando le linee belliche. La storia, intensa e divertente, ottiene una nomination al César per la migliore sceneggiatura originale, un David di Donatello per il miglior film straniero, l’Audience Award World Cinema, il premio Anicaflash e il premio FIPRESCI. Nel 2002, firma il film tv Ricchezza nazionale e, a seguire, Vai e vivrai (2005), vincitore di un César per la migliore sceneggiatura e per il miglior film e Il concerto (2009). (da mymovies.it)

sito: http://www.ilconcerto-ilfilm.it

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