L’ULTIMO TERRESTRE – di Gianni Pacinotti, 2011

Da Venerdì 23 Settembre presentiamo il primo film diretto dal fumettista “Gipi“, Gian Alfonso Pacinotti, tratto dalla graphic novel Nessuno mi farà del male del fumettista Giacomo Monti.  Fortemente voluto dal produttore Domenico Procacci e la sua Fandango, il film è stato selezionato in concorso al festival di Venezia e premiato dai giornalisti della Sngci che così motiva: ” Un film diverso, surreale e divertente nel quale la storica provocazione di Orson Welles diventa oggi, tra spunti di fantasia e realtà quotidiana, un apologo sulla solitudine esistenziale in un mondo in cui i veri alieni sono, forse, proprio tra i terrestri. Un film che offre uno sguardo inedito sulla società e sugli affetti, ben sostenuto dagli interpreti e soprattutto da un protagonista che è un’autentica rivelazione”
L’ULTIMO TERRESTRE – Un film di Gianni Pacinotti. Con Gabriele Spinelli, Anna Bellato, Teco Celio, Stefano Scherini, Roberto Herlitzka. Fantascienza, durata 100 min. – Italia 2011.

Trama: La storia si svolge durante l’ultima settimana prima dell’arrivo di una civiltà extraterrestre sulla terra.
Un arrivo annunciato dai governi, una notizia da seconda serata che non ha entusiasmato nessuno.
Gli extraterrestri arrivano in un paese stanco e disilluso, in una crisi economica conclamata e gravissima.

La gente risponde alla venuta degli extraterrestri con una reazione razzista “adesso ci ruberanno il lavoro, come hanno fatto i cinesi prima di loro!” o con interpretazioni mistico religiose tra le più strampalate. Ma noi non raccontiamo la storia di un popolo, seguiamo invece la vita di Luca Bertacci, un uomo con enormi problemi di relazione, un uomo che abbandonato dalla madre quando era piccolo, è cresciuto nell’odio per le donne. Nella diffidenza e soprattutto nell’incapacità di provare sentimenti.

Questa chiusura emotiva ne ha fatto un emarginato senza passioni e senza sogni. Luca spende la sua vita tra il lavoro, barista in una sala bingo, i rari pranzi con il padre che ogni volta rinnova il suo dolore per l’abbandono della madre “quella femmina maledetta…”, e un’attrazione segreta e inconfessabile per la sua vicina di casa. Un sentimento che Luca non può e non vuole permettersi e che cerca di reprimere in ogni modo. L’arrivo degli extraterrestri cambierà tutto e assumerà sempre di più le caratteristiche di una vera e propria “rivelazione” per il nostro protagonista.

Questi alieni, che nella forma e l’atteggiamento sono tanto simili ai “grigi” di Incontri ravvicinati, ma che si distinguono soprattutto per la loro capacità di sapere ” cosa è Bene e cosa è Male”, agiscono ai margini della vicenda modificando la vita di Luca, innescando eventi che lo porteranno a scoprire una verità inaspettata e sconvolgente, fino a dargli una nuova possibilità di vita e una speranza di felicità. Difficile al termine della storia non pensare che questi extraterrestri con il loro arrivo tanto simile ad un “giudizio universale” siano venuti sulla terra solo per lui. Come un regalo

Nota di regia: Ho sempre pensato che per raccontare la realtà in modo fedele la si dovesse tradire profondamente.
Sono pure convinto che sia quasi inutile tentare di descrivere la contemporaneità raccontando la contemporaneità, visto che i tempi di mutazione sono talmente rapidi che qualunque “oggi” diviene “ieri” nel tempo necessario a scriverne la parola.
Per ovviare a questa trappola la nostra storia è ambientata nel futuro.
Solo qualche anno in avanti. Diciamo tre. Non di più.
Un’Italia dopo l’Italia, insomma, che ci permetta di giocare a immaginare la deriva estrema che una condizione sociale potrebbe raggiungere, questo è l’intento.

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