Gioverdì 24 Maggio per i DOC in TOUR due sguardi quasi inediti su uno dei temi più dibattuti nella nostra società. Cosa ne pensano i lampedusani delle migrazioni e una indagine sul diritto alla cittadinanza per i figli degli immigrati nati in Italia.
VIAGGIO A LAMPEDUSA REGIA: GIUSEPPE DI BERNARDO. SOGGETTO E SCENEGGIATURA: GIUSEPPE DI BERNARDO, CHRISTIAN FOERSCH, GIANDOMENICO PUMILIA, FEDERICO TSUCALAS. MUSICA: ANTONIO GIOVANNI BONO. PRODUZIONE: VERTIGO SRL DI ACCURSIO CARACAPPA. DURATA: 50’. ANNO: 2010
Viaggio a Lampedusa racconta la vicenda di quattro persone che, con la scusa di un viaggio di piacere, vanno alla ricerca di risposte sul fenomeno delle migrazioni partendo proprio dalla piccola isola del Canale di Sicilia. L’originalità del lavoro sta nell’adottare la prospettiva dei lampedusani, quasi mai interpellati a dispetto della fama che la loro isola ha raggiunto negli ultimi anni. Il tentativo del film è quello di rompere uno schema che vuole l’immigrazione clandestina un fenomeno passeggero che è possibile sconfiggere: a guardare la storia, infatti, le migrazioni sono un evento connaturato all’essere umano e non si possono fermare.
LINK IL SITO DEL DOCUMENTARIO VIAGGIO A LAMPEDUSA
LINK LAMPEDUSA, TERRA DI (E)MIGRANTI – UNA CLIP DEL DOCUMENTARIO
LINK LAMPEDUSA, LE SCUOLE – UNA CLIP DEL DOCUMENTARIO
LINK LAMPEDUSA, (DIS)ACCORDI – UNA CLIP DEL DOCUMENTARIO
NOTE DI REGIA “L’idea di un Viaggio a Lampedusa nasce per documentare ciò che sta accadendo sullo «scoglio» (così i Lampedusani chiamano la loro isola). Oltre all’attualità dei fatti, esplosivi già nel gennaio 2009 e ben prima della primavera araba, gli stimoli più interessanti per noi sono venuti dalle denunce giornalistiche dei morti nel Canale di Sicilia e, soprattutto, nel Sahara. I reportage, i documentari e i video diffusi dalla rete gettano parecchie ombre sulla gestione dei migranti prima, durante e dopo gli sbarchi. Nasce allora l’esigenza di documentare gli umori di un’isola mai interrogata prima sul tema dell’accoglienza, pur facendo da ponte, per secoli, tra Africa ed Europa. I Lampedusani intervistati sono molti e per certi aspetti spiazzanti: il sindaco più alto d’Italia, una ristoratrice divenuta Senatrice della Repubblica per la Lega Nord, un ex-sindaco comunista, un’avvocatessa prestata all’associazionismo e un cantautore anarchico. Le loro voci si annodano, con un fitto lavoro di montaggio, fino a comporre un quadro inquietante. Si materializza il rischio che una vocazione millenaria ceda il passo ai peggiori istinti di cui gli uomini sono capaci.” (Giuseppe Di Bernardo)
BIOGRAFIA DELL’AUTORE Giuseppe Di Bernardo nasce a Sciacca (AG) il 26 ottobre del 1977. Nel periodo dal 1995 al 1999 è attivo come volontario di pace in Bosnia e Kosovo per l’ONG ‘Una montagna di aiuti’ di Reggio Emilia. Nel 2000 segue un corso di regia cinematografica e montaggio alla Scuola Immagina di Firenze. Nel 2005 realizza il cortometraggio dal titolo Il Tempio delle parole morte. Dal 2006 vive e fa l’insegnante di sostegno a Ferrara. Nel 2008 realizza il cortometraggio ‘Il 3° escluso’, sul tema dell’immigrazione clandestina. Dallo stesso anno è nell’organizzazione dello Sciacca Film Fest.
a seguire
18 IUS SOLI. IL DIRITTO DI ESSERE ITALIANI SOGGETTO, SCENEGGIATURA E REGIA: FRED KUDJO KUWORNU MUSICA: VALENTINO AG, MIKE SAMANIEGO, DURATA: 50’. ANNO: 2011
18 Ius Soli è il primo documentario grass-roots italiano ad affrontare il tema del diritto di cittadinanza per chi è nato e cresciuto in Italia da genitori immigrati. Ragazzi nati in Italia, che studiano nel nostro Paese, che parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, molto probabilmente non sono nemmeno mai stati nel paese d’origine dei loro genitori né spesso ne parlano la lingua. Eppure non sono riconosciuti cittadini italiani come tutti gli altri. Per ottenere la cittadinanza italiana devono infatti sottoporsi al compimento del 18° anno di età ad un iter burocratico lungo e complesso, che non sempre termina con esiti positivi per il richiedente.
Premi: Vincitore del Premio Mutti e Official Selection al Festival del Cinema Africano. Il documentario è stato acquistato da SKY e RAI e sarà trasmesso nel 2012.
BIOGRAFIA DELL’AUTORE: Fred Kuwornu, bolognese, è un regista-produttore-attivista di respiro internazionale. Nel 2008 ha lavorato come set assistant di Spike Lee nel film Miracolo a Sant’Anna. Ha prodotto e diretto Inside Buffalo, sulla storia dei Buffalo Soldiers afroamericani, tutt’ora in distribuzione negli Stati Uniti dove ha ricevuto gli apprezzamenti dall’ex Presidente Bill Clinton. Con la società Diversity.it sta invece promuovendo in Italia il concetto del valore delle diversità producendo film ed eventi come l’Italian Black Film Festival.
Ispirato al romanzo “Vite che non sono la mia” di Emmanuel Carrère. Claire è un giovane magistrato di Lione: un giorno davanti a lei, in tribunale, compare la madre di una compagna di classe di sua figlia, “strozzata” dal sovraindebitamento. Decide allora di coinvolgere Stéphane, giudice esperto e disincantato ma sensibile al problema, nella sua battaglia contro le derive del credito al consumo. Tra lei e Stéphane nasce qualcosa: il desiderio di cambiare le cose e un legame profondo, ma soprattutto l’urgenza di vivere questi sentimenti.