Mercoledì 6/4 ore 21 doc ELEMENTARE + SCUOLA MEDIA, 2010, di Marco Santarelli, 77′ (ingresso 3 euro)
Periferia industriale a nord di Taranto. Quartiere Paolo VI. La vita nella scuola media inferiore Luigi Pirandello, raccontata seguendo il lavoro quotidiano degli insegnati e della preside. Il ritratto di una scuola di periferia che resiste, si confronta e si scontra con i sogni, i problemi e le difficoltà di ragazzi e genitori. Uno spaccato sociale e culturale di quello che è oggi l’istituzione scolastica al sud Italia.
da venerdì 8 aprile
Il condominio dei cuori infranti
VEN 8/4 ore 21:15; SAB 9/4 ore 19 e 21:15; DOM 10/4 ore 17, 19:15 e 21:15; LUN 11/4 ore 21:15 – SEMPRE IN ITALIANO – INGRESSO 4 EURO VENERDì per UNDER 30 e LUNEDì per TUTTI
Un film di Samuel Benchetrit. Con Isabelle Huppert, Gustave Kervern, Valeria Bruni Tedeschi, Tassadit Mandi, Jules Benchetrit. Titolo originale Asphalte, durata 100 min. – Francia, Gran Bretagna 2015.
Un condominio in un complesso periferico di case popolari. Un ascensore in panne. Tre incontri. Sei personaggi. Stemkowtiz abbandonerà la sua sedia a rotelle per trovare l’amore di un’infermiera che fa il turno di notte? Charly, l’adolescente abbandonato a sé stesso, riuscirà a fare ottenere un ruolo a Jeanne Meyer, attrice degli anni ’80? E cosa ne sarà di John McKenzie, astronauta caduto dal cielo e accolto e accudito dalla Signora Hamida?
DICE IL REGISTA DEL FILM
Il film è tratto da due dei racconti di “Les Chroniques de l’Asphalte”, che avevo scritto nel 2005, ai quali ho aggiunto la storia di un’attrice che vuole andare a vivere nello stesso condominio semi abbandonato di un quartiere popolare. Con questo film avevo voglia di raccontare la banlieue in modo diverso attraverso dei personaggi che non siamo abituati a vedere quando parliamo di periferie. E se dovessi riassumere il tema della pellicola dire che si tratta di tre storie di caduta: come si può cadere – dal cielo, da una sedia a rotelle o dal proprio piedistallo – e ricevere un aiuto per rialzarsi? È questa la domanda che percorre in ogni istante IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI poiché la gente delle periferie sa essere molto brava a recuperare. Ho vissuto la mia giovinezza in un quartiere popolare e posso affermare di non avere mai conosciuto un senso di solidarietà così forte come in periferia.
Avevo voglia di mostrare il legame invisibile che si crea tra le persone, fatto di silenzi e di sguardi. I miei personaggi sono individui autenticamente solitari e in teoria non hanno alcun motivo per parlare con gli altri. E questo vale per Stemkowitz dalla morte della madre, per la Signora Hamida da quando suo figlio è in prigione o per Jules la cui madre è irreperibile, come per coloro che il caso metterà sulle loro strade: l’infermiera di cui percepiamo il malessere, il cosmonauta tagliato fuori dal mondo da diverse settimane e un’attrice in piena crisi depressiva. E la macchina da presa svolge il ruolo del narratore principale del racconto e, a seconda delle situazioni, assume una posizione distaccata, discreta o sarcastica. Ci sono pochissime battute a tono nel film: prevalgono i piani sequenza e i silenzi. Probabilmente anche perché acquisendo esperienza riesco ad esprimere quello che voglio dire con meno parole.
IL CONDOMINIO DEI CUORI INFRANTI è il film che mi assomiglia di più. Un film di un cantastorie ebreo, come mi ha carinamente detto Raphaël che ha composto le musiche. (Samuel Benchetrit)
DICONO DEI LORO PERSONAGGI
ISABELLE HUPPERT / Jeanne Meyer
È un’attrice che non ha più voglia di esserlo. È un’attrice ma potrebbe tranquillamente essere qualcun altro. Qualcuno che si è arenato in questo luogo, che è in una modalità di rottura, che ha tagliato i ponti con la vita. Qualcuno che, proprio per via del suo mestiere, ha un passato visibile, identificabile e che vuole dimenticare la sua vita di prima per dei motivi che non vengono spiegati, che appartengono soltanto a lei.
JULES BENCHETRIT / Charly
È uno spostato. Basta guardare il suo look e il suo modo di vestire per rendersene conto. È anche molto dolce e questo spiega perché ci si affeziona a lui. In realtà, Charly è un ragazzo che si annoia e sta aspettando di crescere per poter lasciare quel quartiere popolare. E vede nell’attrice che va ad abitare nell’appartamento accanto al suo una possibile finestra aperta verso il futuro. Peraltro potrebbe lui stesso abbracciare il mestiere di attore più avanti. Mio padre mi ha chiesto di interpretarlo come se fosse lui da ragazzo: un giovane un po’ smarrito, che ha una madre spesso assente e aspetta che quella fase passi. E io ho cercato di fare emergere questa tenerezza e il suo lato infantile.
VALERIA BRUNI-TEDESCHI / L’infermiera
È un’infermiera che fa il turno di notte, un mestiere stancante, difficile e solitario. Possiede un’ingenuità e qualcosa di infantile che mi tocca molto. Appare anche umile e discreta. Quanto meno è così che io l’ho immaginata.
GUSTAVE KERVERN / Stemkowitz
Stemkowitz è un mammut che aspetta il disgelo. Prigioniero dei ghiacci del suo smarrimento e della sua solitudine, si scioglierà per un’altra anima in pena.
TASSADIT MANDI / La Signora Hamida
La signora Hamida ha una spiccata personalità e un carattere ben temprato. È una donna generosa e sensibile che chiede soltanto di condividere le cose più belle che possiede. Superando la solitudine e il peso del quotidiano, via via che la storia si sviluppa, diventa una vera e propria eroina grazie alla sua umanità.