⇰ Mercoledì 31/5 ore 21:15 – LA PRINCIPESSA MONONOKE. (in ITALIANO)
Terzo evento della nostra SNAPORAZ ANIME NIGHT promossa dall’associazione Toby Dammit. Questa volta puntiamo ad un classico dell’animazione giapponese diretto dal maestro indiscusso Hayao Miyazaki: LA PRINCIPESSA MONONOKE
In seguito allo scontro con un animale posseduto da un demone il principe Ashitaka viene contaminato da una maledizione mortale. Si mette dunque in viaggio per scoprirne l’origine e chiedere una cura al grande Dio Bestia, l’unico in grado di guarirlo. Arrivato nelle regioni da cui proveniva la bestia scopre una guerra tra uomini e una forma primitiva di animali della foresta, giganti, senzienti e aiutati da quella che chiamano la Principessa Spettro, una ragazza cresciuta dai lupi che ha rinnegato gli uomini. Dall’altra parte gli uomini, capitanati da Lady Eboshi che gestisce con amore, giustizia e pietà il suo villaggio di fabbri, vogliono lavorare la montagna e abbattere gli alberi per poter estrarre il ferro (fonte di ricchezza). In mezzo un gruppo di monaci cerca di fomentare gli uomini ad uccidere il Dio Bestia e rubarne la testa perchè, si dice, fornisca l’eterna giovinezza.
CURIOSITA:
Sul finire degli anni settanta Miyazaki aveva disegnato alcuni bozzetti per la storia di una principessa che abita in una foresta in compagnia di una creatura selvaggia. La bestia, di animo gentile, aiuta la ragazza in cambio della promessa di poterla sposare; nel corso delle avventure, tuttavia, la ragazza scopre le qualità della creatura, e quello che era nato come un contratto si sviluppa in un sentimento di amore. All’epoca l’idea venne presa in considerazione per un film, ma gli venne preferita Laputa – Castello nel cielo. Il racconto e i disegni vennero invece pubblicati sotto forma di libro illustrato nel 1983.
Nel 1993 Tokuma Shoten ripubblicò la storia in previsione di un imminente adattamento animato. Nell’agosto del 1994 Miyazaki riprese effettivamente in mano la sua opera e cominciò a scrivere una sceneggiatura e a realizzare i primi storyboard per il film. Il regista incontrò però subito delle difficoltà nell’adattare le sue idee di allora, perché alcuni elementi, come l’aspetto della bestia, erano già stati usati ne Il mio vicino Totoro e con l’uscita, nel frattempo, del film Disney La bella e la bestia, la trama originale sarebbe apparsa troppo simile. Questo blocco dello scrittore lo indusse ad accettare nel frattempo la realizzazione del video musicale On Your Mark per il duo Chage & Aska. A detta di Toshio Suzuki, questa digressione permise a Miyazaki di tornare a lavorare alla realizzazione di Princess Mononoke con rinnovato vigore, decidendo di rivedere radicalmente l’impostazione della storia, che prende un taglio più storico e quasi mitologico.
Nella proposta avanzata allo Studio Ghibli, Miyazaki spiegò le sue nuove idee per il progetto. La vicenda sarebbe stata un dramma storico ambientato nel periodo Muromachi, mostrato in modo non stereotipato, ma come l’epoca di caos e cambiamento che diede origine al Giappone moderno. Per questo motivo sarebbero stati assenti elementi tipici come castelli, samurai, grandi città e signori feudali, per cedere il passo ad artigiani, spiriti della natura e foreste. Il protagonista maschile, Ashitaka, venne pensato come appartenente al popolo Emishi e colpito da una maledizione, per poter mostrare poi “la gioia della liberazione”. Il modello per l’abbigliamento di San furono invece le dogū, bambole d’argilla del periodo Jōmon. Il film avrebbe riguardato lo scontro tra uomo e natura e il progressivo avvicinamento dei due protagonisti, mostrando infine come anche all’interno di atrocità e sofferenze possa nascere qualcosa di buono: l’amore e la comprensione reciproca.
Ispirato dai western di John Ford, Miyazaki creò la “Città del Ferro” come una “città di frontiera con una comunità unita” e la popolò di “personaggi provenienti da gruppi emarginati e oppressi che raramente, o mai, erano apparsi nei film giapponesi”. Rese i personaggi “forti, ambiziosi e intensi.” Miyazaki non voleva raccontare una storia accurata del Giappone medievale, ma voleva “ritrarre i primi albori del conflitto, apparentemente insolubile, tra il mondo naturale e la civilizzazione industriale moderna.” I paesaggi del film furono ispirati dalle foreste di Yakushima. Malgrado l’ambientazione storica del film sia il periodo Muromachi, l’epoca di Princess Mononoke raffigura un “simbolico scontro, fuori dal tempo, tra le tre etnie proto-giapponesi.
L’animazione è per la maggior parte di tipo tradizionale, con i singoli fotogrammi disegnati a mano. Miyazaki ha approvato di persona ognuno dei 144 mila fotogrammi del film, per assicurarsi che la qualità fosse uniforme e adeguata allo standard da lui imposto; prima di dare il via libera alle immagini, è stato stimato che ne abbia ritoccate almeno ottantamila.
Il film incorpora anche degli spezzoni di animazione al computer, che in totale assommano a cinque minuti di filmato. Essa è stata pensata per armonizzarsi con l’animazione tradizionale ed è stata utilizzata in fotogrammi che combinano la grafica digitale al disegno tradizionale, ad esempio per sovrapporre più livelli di illustrazioni o per creare l’effetto del movimento in scene in cui i personaggi vengono mantenuti statici. Ulteriori dieci minuti hanno visto l’utilizzo di colorazione digitale, una tecnica poi introdotta in tutti i film successivi dello Studio Ghibli. Il resto del lungometraggio è colorato in modo tradizionale, sulla base della tavolozza scelta da Miyazaki e Michiyo Yasuda. Tuttavia i produttori decisero di installare dei computer per completare il film in tempo per la data di uscita prevista.
PROSSIMI APPUNTAMENTI:
– 7 GIUGNO: NAUSICAA DELLA VALLE DEL VENTO
da venerdì 2 giugno in programma il nuovo film di Catherine Deneuve
- ⇰ venerdì 2 giugno ore 18:30 e 21:15 QUELLO CHE SO DI LEI
- ⇰ sabato 3 giugno ore 21:15 QUELLO CHE SO DI LEI
- ⇰ domenica 4 giugno ore 18:30 e 21:15 QUELLO CHE SO DI LEI
- ⇰ lunedì 5 giugno ore 21:15 QUELLO CHE SO DI LEI
Quello che so di lei
Un film di Martin Provost. Con Catherine Frot, Catherine Deneuve, Olivier Gourmet. Titolo originale Sage femme. durata 117 min. – Francia 2017
Claire è un’ostetrica meravigliosamente dotata, con un talento naturale nel mettere al mondo i neonati con gesti dolcissimi. Ma nel corso degli anni, i suoi modi delicati, il suo senso di orgoglio e di responsabilità sono entrati in conflitto con i metodi più improntati all’efficienza delle moderne strutture ospedaliere. Più vicina alla fine della sua carriera che all’inizio, Claire comincia a mettere in discussione il suo ruolo e la sua professione. Un giorno riceve una strana telefonata. Una voce riemerge dal passato: Béatrice, la stravagante e frivola amante del suo compianto padre, ha notizie importanti e urgenti da darle e vuole rivederla, trent’anni dopo essere scomparsa nel nulla all’improvviso. Agli antipodi in tutti i sensi, la super-coscienziosa Claire – che rasenta l’inibizione – e lo spirito libero, amante della vita Béatrice, impareranno ad accettarsi l’un l’altra e, rivelandosi reciprocamente antichi segreti, inizieranno a recuperare gli anni perduti.