SUBURBICON, una black comedy che nasconde sotto l’apparenza idilliaca un’implacabile ferocia, è diretto dal premio Oscar® George Clooney (Good Night and Good Luck) e scritto dai premi Oscar® Joel & Ethan Coen (Non è un paese per vecchi), da Clooney e da un altro premio Oscar®, Grant Heslov (Argo).
Suburbicon è interpretato dai premi Oscar® Matt Damon (Will Hunting-Genio ribelle) e Julianne Moore (Still Alice), dall’undicenne Noah Jupe (The Night Manager e Wonder, presto in uscita) e da Oscar Isaac (Star Wars: Il risveglio della forza).
Titolo originale Suburbicon. Durata 105 min. USA 2017
⇰ venerdì 15 dicembre 21:15 (in italiano)
⇰ sabato 16 dicembre ore 19:15 (in inglese con sottotitoli italiani)
⇰ sabato 16 dicembre ore 21:15 (in italiano)
⇰ domenica 17 dicembre ore 19:15 e 21:15 (in italiano)
Suburbicon è lo specchio ideale di un gioioso sobborgo californiano degli anni ’50, dove il meglio e il peggio dell’umanità si riflettono nelle azioni della gente comune. Ma dopo un misterioso omicidio, una famiglia apparentemente perfetta è costretta a ricorrere al ricatto, alla vendetta e al tradimento per sopravvivere.
“Non possiamo che parlare con i nostri dipinti” – Vincent van Gogh
Ma non è finita qui… Il 16 novembre presentiamo il primo lungometraggio interamente dipinto su tela che racconta le opere e la vita di Vincent van Gogh.
Scritto e diretto da Dorota Kobiela & Hugh Welchman, LOVING VINCENT è infatti il primo lungometraggio interamente dipinto su tela. Realizzato elaborando i quadri dipinti del pittore, il film è composto da migliaia di immagini create nello stile di Vincent van Gogh realizzate da un team di 125 artisti che hanno lavorato anni per arrivare a un risultato originale e di enorme impatto. Un lungometraggio poetico e seducente che mescola arte, tecnologia e pittura e si è aggiudicato il Premio del Pubblico all’ultimo Festival d’Annecy.

Titolo originale Loving Vincent. Durata 94 min. Regno Unito/Polonia 2017.
⇰ lunedì 18 dicembre ore 19:15
⇰ lunedì 18 dicembre ore 21:15
Definito come un martire, un satiro lussurioso, un folle, un genio e un fannullone, e spesso anche travisato e oscurato dal mito e dal tempo, il vero Vincent viene improvvisamente svelato dalle sue lettere. Ispirandosi al suo ultimo scritto, quello in cui annotava “Non possiamo che parlare con i nostri dipinti”, Loving Vincent ha scelto di partire dalle parole dell’artista, lasciando che fossero proprio i dipinti a raccontare la storia e l’opera del pittore olandese esposto nei più importanti musei del mondo, da Amsterdam a New York, da Londra a Mosca, da Parigi a Dallas.
La narrazione – che riporta in vita opere come Caffè di notte, Campo di grano con volo di corvi, Notte stellata, ma anche ritratti e autoritratti di van Gogh- si apre in Francia, nell’estate del 1891. Armand Roulin, un giovane inconcludente e privo di aspirazioni, riceve da suo padre, il postino Joseph Roulin, una lettera da consegnare a mano a Parigi. Il destinatario è Théo van Gogh, fratello del pittore che si è da poco tolto la vita. Armand non è per nulla felice della missione affidatagli: è imbarazzato dall’amicizia che legava suo padre e Vincent, un pittore straniero che si è tagliato l’orecchio ed è stato internato in un manicomio locale. Ma a Parigi non c’è alcuna traccia di Théo. La ricerca condurrà Armand da Père Tanguy, commerciante di colori, e quindi nel tranquillo villaggio di Auvers-sur-Oise, a un’ora da Parigi, dal medico che si occupò di Vincent nelle sue ultime settimane di vita, il Dottor Paul Gachet. Conosceremo così la locanda dei Ravoux, dove Vincent soggiornò per le ultime dieci settimane e dove il 29 luglio 1890 morì per un proiettile nell’addome. Qui Armand incontrerà anche la figlia del proprietario, Adeline Ravoux, la domestica e la figlia del dottore e -presso il fiume dove Vincent trascorse i suoi giorni- anche il Barcaiolo che lo conobbe. Un viaggio attraverso strazianti rivelazioni per capire e apprezzare l’appassionante vita e la straordinaria opera di Vincent van Gogh.