Dopo il grande successo al nostro Snaporaz ridiamo il film ELLA&JOHN – THE LEISURE SEEKER esplora il genere americano “on the road”, rinnovato dalla poesia ironica e umana di Paolo Virzì, e reso ancor più straordinario dalla vitalità di due interpreti d’eccezione, Helen Mirren e Donald Sutherland, nei panni di Ella e John, una coppia in fuga a bordo del loro vecchio camper.
Virzì, vincitore del David di Donatello alla regia con La Pazza Gioia, infonde il suo umorismo, la sua sottile osservazione dei fenomeni sociali e la sua profonda analisi dei personaggi, in un film che racconta l’ultima avventura, irragionevole e felice di due anziani coniugi, determinati a sottrarsi ad un destino di cure che li separerebbe per sempre.
Titolo originale The Leisure Seeker. Durata 112 min. Italia, Francia 2017
⇰ venerdì 26 gennaio 19:00 e 21:15 (Under 30 4€)
⇰ sabato 27 gennaio ore 19:00 e 21:15
⇰ domenica 28 gennaio ore 17:30, 19:30 e 21:30
⇰ lunedì 29 gennaio ore 21:15 (per tutti 4€)
The Leisure Seeker è il soprannome del vecchio camper con cui Ella e John Spencer andavano in vacanza coi figli negli anni Settanta. Una mattina d’estate, per sfuggire ad un destino di cure mediche che li separerebbe per sempre, la coppia sorprende i figli ormai adulti e invadenti e sale a bordo di quel veicolo anacronistico per scaraventarsi avventurosamente giù per la Old Route 1, destinazione Key West. John è svanito e smemorato ma forte, Ella è acciaccata e fragile ma lucidissima, insieme sembrano comporre a malapena una persona sola e quel loro viaggio in un’America che non riconoscono più – tra momenti esilaranti ed altri di autentico terrore – è l’occasione per ripercorrere una storia d’amore coniugale nutrita da passione e devozione, ma anche da ossessioni segrete che riemergono brutalmente, regalando rivelazioni sorprendenti fino all’ultimo istante.
Non è finita qui, la rassegna del Cinema Ritrovato ritorna con una serie di film (4 opere) di Jean Vigo,” un realista e un esteta”, diceva di lui François Truffaut.
Il viaggio sulla chiatta dell’Atalante , con il suo sguardo febbrile e le sue amorose visioni, l’infanzia sovversiva nel collegio di Zero in condotta , la città di Nizza esposta a uno sguardo che sotto il turbinare della festa scopre “il lavoro della carne e della morte”, ci parlano ancora con il linguaggio d’una concreta poesia. Ci parlano ancora, e sanno sollecitare l’ascolto contemporaneo, anche per il modo con cui si pongono con naturalezza dalla parte dei più deboli, che siano bambini vessati (ma capaci di insurrezione e di vendetta) o innamorati che si smarriscono (ma l’amour infine vince su tutto).
Racchiusa in soli quattro titoli, L’opera di Vigo vive di una tensione primaverile, ‘avanguardia veggente’, cinema poetico, che anticipa le libertà linguistiche e figurative delle nouvelle vague mondiali. Non a caso è un autore perennemente citato, Bertolucci, Carax, Garrel, Akerman, Kusturica, Gondry… Autore maledetto e censurato per eccellenza, sopravvissuto grazie al lavoro delle cineteche, restaurato più volte, torna finalmente in sala grazie a un colossale lavoro di restauro, diretto scientificamente da Bernard Eisenschitz e voluto, meritoriamente, dalla Gaumont.
Titolo originale L’Atalante. Durata 89 min. Francia 1934
⇰ mercoledì 24 gennaio 19:15
⇰ mercoledì 24 gennaio 21:15
Jean, giovane capitano d’un battello, l’”Atalante”, si sposa con Juliette, una ragazza di campagna e la porta a vivere con sé. Ma, dopo un pò, Juliette, comincia ad annoiarsi e suggestionata dai racconti del vecchio marinaio “Pere Jules”, decide di scappare. Ma, delusa dalla città, la ragazza torna sul battello e lì scopre che il marito geloso l’ha abbandonata. Il vecchio marinaio la riporterà da Jean.
Dopo aver reso felici i bambini e gli adulti, riproponiamo la rassegna “I Classici Disney allo Snaporaz”. Al Snaporaz ritorna CENERENTOLA, un film d’animazione prodotto dalla Walt Disney Productions e distribuito negli Stati Uniti dalla RKO Radio Pictures il 14 febbraio 1950. È il 12º Classico Disney, ed è basato sulla fiaba Cenerentola di Charles Perrault. Le canzoni del film, tra cui “I sogni son desideri” e “Bibbidi-Bobbidi-Bu“, scritte da Mack David, Jerry Livingston e Al Hoffman divennero ben presto molto note.
Titolo originale Cinderella. Durata 74 min. USA 1950.
⇰ domenica 28 gennaio ore 14:30
⇰ domenica 28 gennaio ore 16:00
Cenerentola, rimasta orfana degli amati genitori, vive con la crudele matrigna e la due orribili sorellastre Anastasia e Genoveffa, che la trattano alla stregua di una serva. Nel frattempo il Re decide che è giunto il momento di trovare una moglie a suo figlio e indice un grande ballo a cui sono invitate tutte le ragazze nubili del reame. Cenerentola non ha, purtroppo, un vestito adatto per la festa, ma rimedia con l’aiuto dei suoi amici animaletti andando incontro alle furie delle sorellastre…
Il Classico è tratto dalla fiaba Cendrillon di Charles Perrault. Così, il padre di Cenerentola muore all’inizio della fiaba e l’incantesimo termina all’ultimo tocco della mezzonotte, Cenerentola che indossa scarpette di cristallo, la zucca che si trasforma in carrozza. Dalla versione Aschenputtel dei fratelli Grimm, Disney ha ripreso gli uccelli che aiutano Cenerentola e il sadismo della matrigna e delle sorellastre.
Disney aggiunse alla storia delle sequenze comiche come quelle dei topolini e del gatto, sulla scia dei film precedenti. Walt nominò Bill Peet, autore delle gag di I racconti dello zio Tom (1946), come sceneggiatore per la scene del gatto con i topi. L’animazione di queste fu poi realizzata da John Lounsbery e fu ultimata nel marzo 1949. Sebbene Cenerentola e Biancaneve siano due fiabe tra loro molto simili (entrambe le fanciulle sono vessate dalla matrigna e trovano il lieto fine nelle braccia di un principe azzurro) Disney, in una nota del 17 marzo 1948, precisò agli animatori di ridurre o minimizzare le somiglianze grafiche possibili con il Classico precedente poiché non era intenzionato a realizzare un’altra Biancaneve.
Il film è realizzato sulla cuspide tra le classiche animazioni Disney dell’”età dell’oro” degli anni trenta e ’40 e le produzioni meno acclamate dalla critica degli anni cinquanta, Cenerentola è rappresentativo di entrambe le epoche. Ollie Johnston e Frank Thomas scrivono che Cenerentola è il film Disney più minuziosamente pianificato, con uno scenario fin nei minimi dettagli, dei personaggi sviluppati con attenzione, il tutto retto da una solida struttura musicale. Uno dei principali problemi artistici del film, già affrontato in Biancaneve, fu quello di rendere credibili i personaggi umani al fine di identificarvisi.