Credo che, nei film, le immagini più forti, quelle che rimangono maggiormente impresse, siano quelle che non si vedono. Gustav Möller
L’idea originale del film fu ispirata da una telefonata reale, effettuata al 911, da una donna che era stata sequestrata. La donna stava viaggiando su un’automobile e, siccome era seduta a fianco del suo rapitore, era costretta a parlare in codice. Inizialmente il regista Gustav Möller rimase colpito, come lo sarebbe stato qualsiasi altro ascoltatore, dalla suspense della chiamata, ma poi incominciò a riflettere su ciò che la rendeva così intrigante. Anche se aveva ascoltato soltanto una registrazione gli era sembrato di potere vedere le immagini. Era riuscito a vedere la donna, la macchina su cui si trovava, le strade che la vettura percorreva e anche il rapitore seduto accanto a lei. Comprese che ogni singola persona, ascoltando quella telefonata, avrebbe potuto visualizzare immagini differenti: una donna diversa, un diverso rapitore e così via.
Cominciò a pensare: “e se utilizzassi questo concetto di ‘rappresentazione mentale’ nel mio film?”
Lo scopo, nel realizzare IL COLPEVOLE – THE GUILTY, è stato quello di creare un thriller carico di suspense e incentrato sui personaggi ma, soprattutto, di fare un film che fornisse ad ogni singolo spettatore un’esperienza assolutamente unica.
Titolo originale The Guilty. Durata 85 min. Danimarca 2018.
⇰ venerdì 15 marzo ore 21:15
⇰ sabato 16 marzo ore 19:00 e 21:15
⇰ domenica 17 marzo ore 17:00, 19:00 e 21:15
⇰ lunedì 18 marzo ore 19:00 e 21:15
Asger Holm, ex-agente di polizia e operatore telefonico ad un centralino per le emergenze, riceve una chiamata da una donna che è stata rapita. Quando la conversazione improvvisamente si interrompe, comincia la ricerca della donna e del suo sequestratore. Con a disposizione soltanto il telefono, Asger dà inizio ad una corsa contro il tempo per salvare la vittima. Presto però comprende di avere di fronte un crimine ben più grave di quanto inizialmente pensasse.
GLI INDESIDERATI D’EUROPA, scritto da Claudia Landi, interpretato da Euplemio Macri, nel ruolo di Walter Benjamin, e da Vicenc Altaió, Bruno Duchêne e Catarina Wallenstein. Le musiche sono a cura di John Cale e Pau Riba.
Presentato al Festival di Rotterdam 2018 nella categoria “Perspectives – A History of Shadows”, “Gli Indesiderati d’Europa” è la quinta opera del regista italiano Fabrizio Ferraro (“Piano sul pianeta – Malgrado tutto, coraggio Francesco”, “Penultimo paesaggio”, “Quattro notti di uno straniero”, “Colossale sentimento”).
“Gli Indesiderati d’Europa” vuole porre lo spettatore dalla stessa parte dei fuggiaschi, cercando di coinvolgerlo in un cammino senza fine verso un luogo che possa concedere loro libertà e dignità. Spesso sono gli stessi passi a costituire il suono principale del film, colmi dell’angoscia che ogni personaggio porta dentro di sé.
La vera protagonista del film di Ferraro è la storia e, in particolare, un anno particolarmente critico del XX secolo, alle porte della Seconda Guerra Mondiale, che cambierà per sempre il destino dell’Europa. Da un lato, chi fugge dalla dittatura di Francisco Franco e dall’altro chi fugge dai Nazisti (come Benjamin), ogni uomo si ritrova in disorientamento perenne, spinto però sempre dalla forte volontà di sopravvivere e di vivere in un luogo libero e migliore.
Titolo originale Gli Indesiderati d’Europa. Durata 111 min. Italia 2018.
⇰ giovedì 21 marzo ore 21:15 (rassegna Cinefilosofia, ingresso 5/4€)
Catalogna. Pirenei Sud-orientali. Gli elementi naturali di un paesaggio minerale. Lungo la “Route Lister”, nel febbraio del 1939 avanzano lentamente i profughi della Guerra civile spagnola. Tra di loro tre miliziani antifascisti.
L’anno successivo un altro gruppo di “indesiderati” attraversa il medesimo sentiero ma in direzione opposta. È la popolazione degli antifascisti europei, stranieri ed ebrei in fuga dalla Francia occupata e “collaborazionista”. Walter Benjamin è uno di questi.
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