dal 23/5 al 26/5 Dolor y Gloria

DOLOR Y GLORIA, il ventiduesimo film di Pedro Almodóvar rappresenta un ampio affresco autobiografico della vita del regista spagnolo. Lo stesso Almodóvar ha sostenuto, nel corso della presentazione del film al Festival di Cannes, che il “tasso di autobiografia che c’è in Dolor y gloria sul fronte dei fatti è il 40 per cento, ma per quello che riguarda un livello più profondo, si tratta del 100 per cento. Almodóvar immerge completamente il protagonista del film, Salvador Mallo, in quelle che sono state le sue esperienze di vita realmente vissute: “In tutti i posti dove il personaggio di Antonio [Banderas, ndr] è stato, ci sono stato anche io, la casa di Salvador è una copia della mia, ci sono i miei mobili, i miei quadri, tutto quello che nel film non ho vissuto potrei però averlo vissuto“.

Il regista spagnolo nega comunque di aver fatto uso di eroina o di aver pronunciato alcune frasi nei confronti della madre interpretata da giovane Penelope Cruz, come fa invece Salvador Mallo nella pellicola. Dolor y gloria è in definitiva un film catartico per Almodóvar, il quale ribadisce il potere salvifico che il cinema ha avuto in tutta la sua vita: “Sia il personaggio che io viviamo il grande problema di credere di non poter vivere senza il cinema, proviamo il grande senso di smarrimento che può venire dalla crisi di ispirazione e anche dalla sensazione di non poter tornare sul set per dolori fisici e la depressione. È la mia paura più grande, convivo con questo fantasma. Quando nel monologo lui dice ‘il cinema mi ha salvato’ è esattamente quello che è successo a me“.

Presentato in concorso al Festival di Cannes.


Locandina Almodovar DolorYGloriaTitolo originale Dolor y Gloria.
 Durata 113 min.
 Spagna 2019

⇰ giovedì 23 maggio ore 21:15 (in italiano)
⇰ venerdì 24 maggio ore 21:15 (in spagnolo con sottotitoli italiani)
⇰ sabato 25 maggio ore 19:00 e 21:15 (in italiano)
⇰ domenica 26 maggio ore 19:00 e 21:15 (in italiano)

Salvador Mallo è un regista ormai in declino che ricorda con nostalgia tutta la sua vita: l’infanzia, quando la famiglia si trasferì a Paterna in cerca di una vita migliore; il primo grande amore a Madrid durante gli anni ottanta e il successivo dolore per la sua perdita; la consolazione nella scoperta della scrittura e l’amore per il cinema e il teatro che lo hanno aiutato a colmare un vuoto esistenziale.

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