Salotto Snaporaz – sala virtuale dal 22/7 al 26/7: Daguerréotypes, Buio, Favolacce, Memorie di un Assassino

DAGUERRÉOTYPES
(originale)
Titolo originale Daguerréotypes. Durata 80 min. Francia 1976

⇰ dal 29 luglio al 2 agosto ore 15:00

Agnès Varda: il progetto è quello di fornire le chiavi della mia opera. Il film si divide in due parti, una per secolo. Il Ventesimo secolo va dal mio primo lungometraggio La Pointe courte nel 1954 all’ultimo del 1996, Cento e una notte. Nel mezzo ho girato documentari, film, lunghi e brevi. La seconda parte inizia nel Ventunesimo secolo, quando le piccole cineprese digitali hanno cambiato il mio approccio al documentario, da Les Glaneurs et la glaneuse nel 2000 a Visages Villages diretto con JR. Ma in quel periodo ho creato soprattutto installazioni d’arte, i Triptyques atypiques, le Cabanes de Cinéma, e ho continuato a fare documentari, come Les Plages d’Agnès. Tra le due parti c’è un piccolo promemoria della mia prima vita di fotografa. Potremmo chiamarla lectio magistralis, ma non mi sento una maestra e non ho mai insegnato. Non mi piace l’idea. Non volevo farne una cosa noiosa. Così si svolge in un teatro pieno di gente, o in un giardino, e cerco di essere me stessa e di trasmettere l’energia o l’intenzione o il sentimento che voglio condividere. È quello che chiamo cine-scrittura, in cui le scelte partecipano a qualcosa che si chiama stile.
Agnès, insieme alla figlia Rosalie, esce in strada e filma. La strada è Rue Daguerre, nel 14° arrondissement, dove ha abitato per cinquant’anni. La sua cinepresa interroga le vite di bottega, i negozianti della via, cerca e trova la concreta poesia delle baguettes croccanti, delle bistecche fresche di taglio, delle stoffe cucite a mano. Intanto ascolta storie, che sono talora storie di migrazioni, di gente che ha cercato e trovato un posto nel mondo. Sì, se ci aspettiamo il fascino di una Parigi che non c’è più, l’attesa è ripagata. Senza dimenticare che questo è “uno dei grandi documentari moderni, che ha fondato un nuovo genere, l’antropologia dell’affetto” (Richard Brody, “The New Yorker”).

BUIO
(italiano)
Titolo originale Buio. Durata 98 min. Italia 2015

⇰ dal 29 luglio al 2 agosto ore 17:00

Buio, il film diretto da  Emanuela Rossi, segue la storia di Stella (Denise Tantucci), Luce (Gaia Bocci) ed Aria (Olimpia Tosatto), tre giovani sorelle che hanno perso la madre e che ora vivono segregate in casa al buio, con le finestre sbarrate. Fuori c’è un Apocalisse che è avvenuta dopo un’eruzione solare e che ora sta sterminando l’intera popolazione. Le tre ragazze vivono un’esistenza claustrofobica, non possono uscire dall’abitazione perché i raggi del sole sono diventati troppo potenti.
Il padre (Valerio Binasco) munito di maschera antigas e tuta termica, esce ogni giorno alla ricerca di cibo necessario per sopravvivere. Una sera però l’uomo non fa rientro a casa e la diciassettenne Stella indossa l’elmetto e decide di andare alla scoperta del mondo…

FAVOLACCE
(italiano)
Titolo originale Favolacce. Durata 98 min. Italia 2020

⇰ dal 29 luglio al 2 agosto ore 19:00

Regia di Damiano e Fabio D’Innocenzo con Elio Germano
Favolacce, film diretto da Damiano e Fabio D’Innocenzo, è una favola dark ambientata nella periferia meridionale di Roma, uno spazio suburbano isolato, nel quale ogni cosa è talmente banale da diventare monotona, mentre la vita scivola via insipida. Qui vive una piccola comunità di famiglie e i loro giovanissimi figli, che all’età di 12 anni iniziano ad affacciarsi all’adolescenza. Protagonista della storia è una famiglia composta da Bruno (Elio Germano), Dalia (Barbara Chichiarelli) e i loro diligenti figli dodicenni, che frequentano la scuola della zona. Questo normalissimo e tranquillo ritratto di famiglia nasconde, però, un’irrequietezza per nulla confortante e che, come un castello di carte, rimane in piedi in un equilibrio precario, che rischia di venire a mancare con la prima folata di vento. I figli della coppia, infatti, sono dei buoni studenti, cosa che renderebbe orgoglioso ogni genitore, ma i ragazzi non sono felici, si sentono soli. Vittime della passività colpevole degli adulti, i giovani sentono una profonda angoscia e uno sconforto che si tramuta velocemente in rabbia. Sono incastrati nella vita ideale voluta dai genitori, che non hanno capito che la felicità non si può costruire artificialmente.

MEMORIE DI UN ASSASSINO
(originale e doppiato)
Titolo originale Memories of Murder. Durata 131 min. Corea del Sud 2003

⇰ dal 29 luglio al 2 agosto ore 21:00

Memorie di un assassino, film diretto da Bong Joon Ho, è ambientato nel 1986 nella provincia di Gyunggi, nella Corea del Sud, dove si indaga su due casi di donne trovate morte, uccise molto probabilmente dalla stessa mano. A occuparsi degli omicidi sono i detective del posto, Park Doo-Man (Kang-ho Song) e Cho Yong-koo (Roe-ha Kim), ma con i loro metodi brutali e rudimentali i due non sono pronti ad affrontare dei crimini così violenti né tanto meno la ricerca di un maniaco omicida.
Chi ha le basi necessarie per investigare sul caso è il collega Seo Tae-Yoon (Sang-kyung Kim) di Seoul, che si reca nel paesino per aiutare con le indagini. Quando una terza donna viene rinvenuta morta, assassinata con lo stesso modus operandi delle altre due vittime, Seo non ha più dubbi: hanno a che fare con un serial killer…

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